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18.07.2013 15:26

Primo blog

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C’era un gioco che si faceva da bambini, e consisteva semplicemente nel chiudere gli occhi e ascoltare il rumore per indovinare il modello dell’auto che rompeva il silenzio delle vie del centro (allora si circolava anche nelle stradine, e il numero delle auto molto limitato). La 1100, no… e’ una milletre’… oppure la mitica 500, ma anche quella con il doppio scarico, oppure quella 595 abarth che scoppiettava…La domenica si andava con la famiglia in giro con l’auto lucidata per l’occasione e si poteva sentire chi era piu’ preparato nell’effettuare la tipica doppietta. Erano momenti strani, perche’ c’era chi guidava benissimo, e c’era chi non riusciva a partire in salita. I modelli stranieri erano visti male, perche’ noi italiani si’ che sappiamo di motori.Mi ricordo che mi portarono a vedere la presentazione della BMW: roba da non credere! Una carrozzeria simile alla PRINZ con un motore che tossiva perche’ bicilindrico boxer 700cc.(della moto) raffreddato ad aria e quando andava bene all’interno si sentiva il rumore di una lavatrice. Nello stesso periodo l’ALFA ROMEO presentava la Giulietta 1300…! Sembra impossibile che oggi per paragonare i due marchi si stilano classifiche di vendita, potenze incredibili, finiture inconfrontabili e quant’altro. Crescendo, la mia passione mi ha portato ad essere un professionista esperto, ad avere posseduto tante vetture, ad averne guidate di ogni, a pilotarne alcune, ad averne vendute a peso, ad avere discusso sui pregi e difetti di tanti modelli. Mi e’ rimasta sempre la voglia di vederle, toccarle, sognarle e possederle, cosi’ che quando le compro non decido mai subito, ma le voglio pensare, sognare, desiderare, a tal punto che quando vado a ritirarle ci vado quasi sempre a piedi, quasi a gustarmi la differenza dell’essere appiedato e poi rifare la stessa strada col mezzo nuovo.E’ un modo come un altro per apprezzare cio’ che si ha, che si e’ naturalmente desiderato e che con non pochi sacrifici ci e’ permesso.Tutto questo non certo per rimpiangere sempre un passato piu’ o meno recente, ma senz’altro per continuare ad amare qualcosa che si e’ inevitabilmente piazzato nei nostri pensieri, appassionandoci tanto…